INTERROGAZIONE URGENTISSIMA
MELE – al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli esteri, al Ministro dell’interno.-
PREMESSO CHE da qualche giorno sono in corso le operazioni di voto per corrispondenza nella Circoscrizione Estero e vengo a conoscenza che nelle procedure di invio dei plichi elettorali vengono segnalate alcune anomalie che rischiano di scoraggiare la partecipazione e di inficiare il corretto esercizio del diritto di voto. In particolare si segnalano in Svizzera diversi casi di plichi non recapitati, come pure si registrano, soprattutto in Belgio, le difficoltà derivanti dalla scelta di inviare il materiale con posta raccomandata;
CONSIDERATO CHE l'insieme delle segnalazioni apre interrogativi urgenti in ordine all'interpretazione, da parte delle nostre autorità diplomatiche e consolari, della normativa sul voto per corrispondenza;
si chiede:
- in primo luogo è necessario che il Governo chiarisca immediatamente i motivi che hanno portato all'adozione di differenti modalità di invio dei plichi elettorali; mentre in alcuni Paesi sono state utilizzate forme di spedizione snelle e comunque tali da garantire il recapito a casa, in altri si è fatto ricorso alla raccomandata tradizionale, che può richiedere all'elettore, nel caso frequente di assenza, di recarsi a ritirare il plico all'Ufficio postale;
- è urgente chiarire con quali criteri si sia proceduto, nei vari Paesi, ad appaltare a ditte esterne stampa, confezione e spedizione del materiale elettorale. L'interrogativo riguarda in particolare la Svizzera, dove di fatto è stata concessa l'esclusiva dell'intera operazione ad un'unica agenzia privata, che tra l'altro gestisce anche il lavoro interinale per diversi servizi consolari;
- occorre inoltre un intervento chiarificatore, urgente ed immediato, in merito all'interpretazione della legge 27 febbraio 2008, n. 30, data dal Ministero degli Affari Esteri, DGIT, in merito al personale scolastico in posizione di comando all'estero. Tale personale, in quanto temporaneamente all'estero, non può essere iscritto all'AIRE e, d'altra parte, viene costretto ad esercitare il diritto di voto nel comune di residenza italiano perché considerato in modo diverso dalle altre categorie di dipendenti pubblici contemplati nella legge citata. Oltretutto, poiché non è più previsto il congedo per motivi elettorali, si sta impedendo di fatto al personale della scuola all'estero l'esercizio del diritto di voto.
1 aprile 2008
Sen. Giorgio Mele
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