venerdì 4 aprile 2008

Stop all’uso dei bambini soldato, inaccettabile la proposta di arruolamento volontario a 16 anni proposta dal candidato del PD, Generale Del Vecchio

Sulle proposte del Generale Del Vecchio, candidato del PD nel Lazio: Stop all’uso dei bambini soldato, inaccettabile la proposta di arruolamento volontario a 16 anni.
(Posizione comune della Coalizione delle ONG: AMNESTY INTERNATIONAL, ALISEI, COCIS, COOPI, FOCSIV, INTERSOS, SAVE THE CHILDREN, TERRE DES HOMMES, TELEFONO AZZURRO, UNICEF Italia)

“La dichiarazione del Generale del Vecchio relativa alla possibilità di consentire l’arruolamento volontario di ragazzi di 16 anni nell’esercito italiano, viola palesemente il Protocollo Opzionale alla Convenzione Internazionale sui Bambini nei Conflitti Armati del 2000 e ratificato dall’Italia nel 2002, che vieta agli Stati di arruolare i minori di 18 anni.” – ha dichiarato Fosca Nomis di Save the Children e Portavoce della Coalizione Italiana “Stop all’uso dei bambini soldato!”.


La coalizione ricorda che purtroppo anche in sede di ratifica del Protocollo l’Italia rese una dichiarazione formale in cui stabiliva quale età minima per l’arruolamento volontario i 17 anni, mai ritirata dal nostro paese, nonostante la legge 226/2004 abbia innalzato l’età per l’arruolamento volontario ai 18 anni.

“Altrettanto inopportuno – continua Fosca Nomis - appare il riferimento, così come riportato dagli organi di stampa, all’impiego dei più giovani nelle missioni di pace piuttosto che in azioni di prima linea nelle quali, come affermato da Del Vecchio, potrebbero collaborare attivamente offrendo un contributo importante.

Infatti in tal senso si ricorda che il Comitato ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha precisato che il divieto di arruolamento per i minori di 18 anni riguarda non solo coloro che combattono attivamente ma anche quelli svolgono altri ruoli nell’ambito di un conflitto armato”.
Come ravvisato anche dal Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle sue Osservazioni relative all’esame del rapporto governativo che l’Italia ha presentato a due anni dalla ratifica del protocollo, il nostro paese non ha ad oggi una legge che chiarisca il concetto di partecipazione diretta della persone di età inferiore a 18 anni ad un conflitto armato e delle attività ad essa correlate. Pertanto ha invitato l’Italia a inserire al più presto tale definizione nella sua legislazione.

“Sarebbe pertanto opportuno che il prossimo governo si occupasse di tali gravi lacune del nostro sistema normativo, facendo dei reali passi avanti nella tutela dei minori”, conclude Fosca Nomis.

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Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Coalizione “Stop all’uso dei bambini soldato!”
c/o Save the Children Italia
press@savethechildren.it

Segreteria della Coalizione italiana della Campagna “Stop all’uso dei bambini soldato!”
presso Save the Children Italia, Via Volturno, 58 - 00185 Roma

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