lunedì 31 marzo 2008

I CANDIDATI DE LA SINISTRA ARCOBALENO


Ripartizione EUROPA (Europa, Federazione Russa e Turchia)

CAMERA
Cassola Arnold (MALTA - La Valletta) - Verdi
Bozzolini Guglielmo (SVIZZERA – Zurigo) – Prc
Corazzol Marisa (FRANCIA – Lione) – Pcdi
Celidonio Cesidio (SVIZZERA – Basilea) – Sd
Benedetti Pietro (LUXEMBOURG – Lussemburgo) – Sd
Carta Piero (BELGIO – Mons) – Prc
Chindamo Massimo (GERMANIA – Amburgo) – Prc
Palma Fabio (SPAGNA – Barcellona) – Verdi
Pastore Aldo (SVIZZERA - S.Gallo) – Verdi
Rizzuti Gianfranco (GERMANIA – Friburgo) – Indipendente
Sellerio Antonella (GERMANIA – Colonia) – Indipendente
Valera Alessandro (INGHILTERRA – Londra) - Prc

SENATO
Gueci Nicolò (GERMANIA – Stoccarda) – Prc
Amadeo Rodolfo (FRANCIA – Marsiglia) - Indipendente
D’Orazio Ezio (BELGIO – Mons) – Sd
Saracini Angelo (GRECIA – Atene) – Verdi

SUD AMERICA (Esclusi i paesi dell’America Centrale)


CAMERA
Marquez Eduardo Fabian (ARGENTINA – Buenos Aires)
Rossi Rolando Raul (URUGUAY - Montevideo)
Venier Giordano (VENEZUELA –Caracas)
Monti Arduino (BRASILE - Rio de Janeiro)
Laurenti Alessandra (ARGENTINA – Codoba)

SENATO
De Barros Pinto Odilon (BRASILE - Rio de Janeiro)
Mancinelli Jorge Gabriel(ARGENTINA - Villaguay –B.A.)

ASIA, AFRICA, OCEANIA, ANTARTIDE

SENATO
SGRO’ Giovanni (AUSTRALIA - Melbourne) - Indipendente
MANTINO Francesco (AUSTRALIA - Brisbane) - Indipendente

- In questa Ripartizione la Sinistra l’Arcobaleno non presenta liste per la Camera.

NORD AMERICA (inclusi i paesi del Centro America)

*)- In questa Ripartizione non sono presenti
Liste de la Sinistra l’Arcobaleno

Cara elettrice

Caro elettore

In questi giorni riceverai a casa la documentazione per poter esprimere per corrispondenza il tuo voto per eleggere nella ripartizione Europa 6 Deputati e 2 Senatori. Il tuo voto è importante perché può dare all'Italia un'alternativa al degrado etico e politico in cui è caduta in questi mesi. Il voto degli italiani all'estero, e quindi anche il tuo voto, può infatti essere determinante per

  • avviare il risanamento morale del paese, partendo dalla lotta agli sprechi e ai privilegi e all'uso della politica per interessi personali
  • rimettere il lavoro e la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori al centro della politica in Italia ed in Europa: il diritto alla salute e alla sicurezza, il diritto a salari dignitosi, il no alla precarietà delle condizioni di lavoro, il diritto al rispetto della propria dignità
  • garantire una moderna tutela dei diritti delle persone, qualunque sia il colore della loro pelle, la loro religione, il loro sesso o le loro scelte di vita
  • affermare una politica di pace e contro la guerra in tutte le sue forme "senza se e senza ma", per la riduzione delle spese per gli armamenti, la riconversione dell'industria bellica e la messa al bando delle armi nucleari in Europa
  • opporsi a tutte le forme di sfruttamento e di discriminazione dei migranti e ottenere il riconoscimento dei loro diritti politici e civili
  • imporre una politica attenta all'ambiente e alla necessità di contrastare i cambiamenti climatici e le loro conseguenze, per garantire una speranza di futuro all'umanità.

Il tuo voto sarà importante anche affinché si determini una politica per gli Italiani in Europa orientata verso tutte le generazioni e adeguata alla loro realtà attuale, all'evoluzione della loro integrazione sociale e al mutare dei loro bisogni, senza retoriche e false mitologie, quindi

  • per una riorganizzazione della rete consolare all'insegna dell'efficienza e del miglioramento del servizio e non del suo smantellamento
  • per la promozione del patrimonio culturale italiano, a partire da una riforma della Legge 153 che rilanci i corsi di Lingua e Cultura italiana
  • per il rafforzamento delle strutture di assistenza e tutela e il loro adeguamento al mutare dei bisogni
  • per la riforma degli organismi di rappresentanza (COMITES e CGIE) e il rilancio del loro ruolo democratico

Per tutti questi motivi ti invito a votare ed a far votare per la Sinistra Arcobaleno, la coalizione della sinistra italiana a cui danno vita Rifondazione Comunista, la Federazione dei Verdi, Sinistra Democratica ed il PdCI, insieme con i rappresentanti delle associazioni, dei movimenti e del volontariato.

Cari saluti

Guglielmo Bozzolini

Co-Capolista per la Camera dei Deputati

SINISTRA ARCOBALENO: INIZIATIVA IN URUGUAY IL 1 APRILE


Montevideo

Si terrà il 1 Aprile presso il Palacio Legislativo (Parlamento uruguayano), a Montevideo, l'iniziativa de la Sinistra, l'Arcobaleno. L'iniziativa sarà aperta alle ore 19,00 dall'intervento di Carlo Cartocci, componente del coordinamento italiano di Sinistrarcobaleno per l'estero e responsabile del Dipartimento Italiani nel Mondo di Rifondazione Comunista.

Seguirà l'intervento di Raul Rolando ROSSI, candidato alla Camera per la Sinistra Arcobaleno in America Latina. Saranno inoltre presenti esponenti del Frente Amplio e del sindacato uruguayano.

Raul Rolando Rossi, Uruguay, (candidato alla Camera in Sud-America): Izquierda el Arcobaleno, un voto progresista

Rolando Raùl ROSSI, nipote di campani originari di Ponte Landolfo (prov. di Benevento), emigrati alla fine dell’ ‘800 in Uruguay. Nasce a Canelones nel 1946. Diplomato in belle arti e restauro. Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, partecipa alle battaglie sociali e politiche per la difesa dei diritti dei lavoratori uruguayani ed è membro della Confederazione sindacale degli alimentaristi, dei metallurgici e dei lavoratori del trasporto.

Aderente al Partito Comunista uruguayano, e al “Frente Amplio” (che raccoglie tutti i partiti di centro-sinistra dell’ Uruguay), nel 1974, all’avvento della dittatura fascista, viene arrestato e imprigionato fino al 1977; scarcerato, è esule in Italia fino al 1981, svolgendo diversi lavori nel settore dell’agricoltura, dell’edilizia e del restauro.

Nel 1982 è in Angola a sostegno del legittimo primo governo postcoloniale di Agostinho Neto. Vi resta fino all’85, quando, terminata la dittatura in Uruguay, decide di rientrare nel proprio paese riprendendo l’attivita’ politica e lavorando nella “Unión Cooperativa Obrera del Transporte”. Attivo nel sindacato ASCOT che riunisce i lavoratori delle cooperative. Attualmente segretario della FILEF Uruguay (Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie), fa parte del direttivo della AYUDA (Ente di assistenza per gli italiani indigenti) e dell’associazione “Insieme”.

“Ho deciso di candidarmi per sostenere l’esperienza di unità della sinistra e dei settori progressisti italiani; oggi più che mai è necessario ridare forza alle idee di giustizia sociale, tutelare i diritti dei lavoratori e dei settori più deboli della popolazione. Questo riguarda anche i connazionali italiani in Uruguay, per i quali sosteniamo la soluzione dei problemi sanità, degli anziani emrginati, come anche è importantissimo recuperare un rapporto positivo con le nuove generazioni con misure concrete che ne agevolino l’ingresso nel mondo del lavoro e che permettano il recupero della lingua e cultura italiane. E’ necessario inoltre che i servizi consolari vengano petenziati per assicurare tutti i servizi come previsto dalle leggi e dalla Costituzione.

Per tutto questo è importante votare La Sinistra, l’Arcobaleno! “ (Rolando Raùl ROSSI)


Vi dico qualcosa di me

Nicolò Gueci

Sono venuto in Germania a 33 anni. Per una scelta di classe. Era l’unica scelta logica per le mie convinzioni, maturate negli anni ‘60 e ’70. Volevo vedere dove finivano i miei ex allievi quando parlavano di disoccupazione ed emigrazione, volevo incontrare i lavoratori allo stato puro. Se fossi rimasto in Italia, dove stavo “troppo” bene, mi sarei dovuto vergognare per tutta la vita.

Più tardi ho capito che anche i lavoratori possono identificarsi col padrone, sperare di divenire come lui, votare per lui. Ed è stato un colpo duro. Così ho deciso che dovevo continuare ad educare, aiutare a prendere coscienza. Ho trovato una base sempre più larga, di compagne e compagni, un gruppo dinamico e creativo che con il teatro, il cabaret, le canzoni, l’animazione culturale ha portato al voto comunale nella provincia di Böblingen, alla moltiplicazione dei corsi di lingua e cultura italiana, alla formazione di comitati di base genitori, a dimostrazioni vivaci che hanno scosso l’opinione pubblica. La nostra forza era la solidarietà internazionale.
Parlavamo ancora poco il tedesco, ma gridavamo, “Hoch die internationale Solidarität” e respiravamo solidarietà con gli spagnoli ai tempi di Franco, i greci ai tempi dei colonnelli, gli eritrei e i curdi, tutti i minacciati dall’imperialismo, dalla guerra, dall’oppressione del capitale. Così ci siamo inseriti nel movimento sempre più vasto della pace, del rispetto dell’ambiente, del rifiuto delle armi e di tutte le guerre esportate, delle oppressioni interne: Mutlangen, Gorleben, occupazione delle case abbandonate.
Poi ho lavorato per 25 anni nel Patronato ACLI, così ho assorbito come una spugna la problematica della migrazione e ho avuto chiara la dimensione dell’ingiustizia sociale.
Dal movimento al Partito della Rifondazione Comunista. Perché è necessario stringere le fila quando la destra, anche in doppiopetto, persegue lo stesso scopo di una volta, l’occupazione totale del potere politico ed economico, negli stati e su tutto il pianeta.

Perciò v’invito a votare. Il voto è un gesto di resistenza, una scelta di libertà.

Votate la Sinistra Unita, la lista Arcobaleno!

E se volete, anche per me.

Gianfranco Rizzuti candiato alla Camera in Europa

L'impegno dalla società civile alla politica. La dura realtà quotidiana dell'emigrazione. Disagio e nuove povertà. Necessarie forme organizzate nuove.
Premetto che l'impegno dei miei ultimi vent'anni in emigrazione è stato tutto proiettato nella società civile e nel movimento "antagonista". Ho accettato questa candidatura nelle liste della Sinistra Arcobaleno, come indipendente alla Camera dei deputati nella Circoscrizione estero, con l'intento di trasferire il mio impegno dalla società civile alla politica, lavorando per una politica capace di "sporcarsi le mani" con la realtà quotidiana, anche se dura e scomoda, una politica che sappia confrontarsi con le contraddizioni e che metta al centro la persona, con i suoi limiti i suoi bisogni e diritti.
Ho l'impressione che in Italia della nostra realtà si conosce veramente poco, ci si è accorti di noi solo come "mercato del voto". L'Italia politica ed economica ha sempre ignorato, consapevolmente, gli italiani all'estero, emigrati per fame e barattati per qualche tonnellata di carbone, quegli stessi che l'ipocrisia odierna riscopre come "ambasciatori d'Italia nel mondo"… ed elettori. Dov'era la classe dirigente italiana mentre milioni di connazionali venivano sfruttati nei cantieri e nelle fabbriche di mezza Europa (tanto per limitarci all'ondata migratoria che ci riguarda più da vicino)? Certo, dar loro una rappresentanza politica a quel tempo era troppo rischioso e non solo per i governi italiani. C'era il timore che quei lavoratori si organizzassero e che, oltre a chiedere maggiori diritti ai paesi d'accoglienza, pretendessero di dire la loro sul futuro politico del paese di provenienza. Così gli italiani in Germania come in Svizzera, in Belgio come in Gran Bretagna, si sono trovati, per tutto questo tempo, nella poco invidiabile situazione di cittadini senza reali diritti politici. Privati del voto nelle nazioni ospitanti ed impossibilitati, per ovvi motivi, all'impegno ed alla partecipazione in Italia, dove tornavano, se mai, solo per depositare il proprio voto nell'urna per poi riprendere la via del Nord, tre generazioni d'italiani all'estero hanno progressivamente perso il contatto con la politica. Le conseguenze di questo disastro sono sotto gli occhi di tutti e significano, solo per parlare della comunità italiana in Germania, scarsa coesione interna, basso livello d'integrazione (ed in questo caso le colpe vanno divise, almeno per metà, con la controparte tedesca), mancanza d'impegno sociale e completa assenza di punti di riferimento dentro e fuori le istituzioni. Pensare che dodici deputati e sei senatori, in "rappresentanza" di quasi quattro milioni di connazionali sparsi per i continenti, possano ovviare a questo stato di cose, oltre che illusorio, è fuorviante.
C'è bisogno di disegnare, un altra politica, un'alternativa da contrapporre all'attuale modello dominante, come argine al neoliberalismo.
Il mio compito sarà - anche qui in Germania, dove le situazioni di disagio e di nuove povertà diventano sempre di più gravi,- quello di trovare forme organizzative "nuove", capaci di coinvolgere in particolar modo tutti coloro che, costretti a vivere nel precariato, sono ormai stanchi di sentire parlare dall'alto di giustizia e di diritti. Dobbiamo costruire speranza, dobbiamo riprendere a sognare, dobbiamo riprenderci la politica!
Oggi vedo la necessità di riappropriarci della politica, la necessità di ricostruire il bene comune, la necessità che "La Sinistra - l'Arcobaleno" diventi sempre più, in emigrazione, un soggetto politico unitario e plurale, democratico e partecipativo, in grado di misurarsi con questa società e di creare un'alternativa. È con questo spirito, con semplicità, che mi faccio promotore, per il periodo successivo alla campagna elettorale, di un incontro dei candidati della nostra lista, insieme agli uomini e alle donne che ci stanno sostenendo, ai rappresentanti delle forze politiche che si ritrovano nella lista, ai movimenti e alle associazioni dell'emigrazione e dei paesi ospitanti che condividono i nostri obiettivi. Il mio scopo è quello di dare vita ad un cantiere costituente che, da lista elettorale, ci faccia diventare un nuovo soggetto politico in Europa.

Intervista a Guglielmo Bozzolini

Guglielmo Bozzolini (43 anni) vive a Zurigo dal 1988 dove dirige la Fondazione ECAP, un ente di formazione e sostegno dell‘integrazione professionale dei migranti. Adesso si candidata alle elezioni politiche italiane nella lista Arcobaleno.

Area lo ha avvicinato e gli ha chiesto cosa l´ha spinto a candidarsi ?

Nella competizione tra Partito democratico e Partito del popolo della libertà penso ci sia il rischio che sia ridotta in parlamento la voce del mondo del lavoro, dei movimenti ambientalisti e pacifisti. Attualmente in Italia, ma anche altrove, è in atto un attacco durissimo ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Bisogna invece rimettere al centro della politica il lavoro, i diritti dei lavoratori e i loro bisogni.

Teme il bipolarismo?

Complessivamente temo uno spostamento a destra dell´asse politico. In Veneto, il Partito democratico candida come capolista Massimo Calearo, presidente di Federmeccanica che ha guidato gli imprenditori metalmeccanici nella più dura contrapposizione al sindacato italiano degli ultimi 30 anni. E´ come se i socialisti svizzeri candidassero Werner Messmer. E´ questo lo spostamento. Per contrastarlo e dimostrare l´esistenza di una sinistra solida e radicata ritengo sia necessario impegnarsi in prima persona.

Lei è arrivato in Svizzera dopo aver completato gli studi in Italia. Adesso dirige l´Ecap. Cosa le ha dato questa esperienza?

L´esperienza dell´immigrazione in Svizzera è un’esperienza che cambia il sistema dei valori delle persone. Insegna ad imparare il valore della tolleranza, del rispetto degli altri per come sono e la valorizzazione della ricchezza che c´è in ogni cultura. Personalmente mi sento un cittadino europeo, un cittadino del mondo. Sono un italiano dalla testa ai piedi, ma non credo molto in un’idea patriottica dell´essere italiano. Credo di appartenere ad un patrimonio culturale.

Cosa possono portare persone come lei nel parlamento italiano?

Parecchio. In Italia si parla molto di immigrazione. Alla fine del 2007 con la vicenda dei rumeni di Roma c´è stato un forte inasprimento del dibattito. I parlamentari italiani eletti all´estero avrebbero potuto portare un contributo di saggezza ricordando quali sono le rivendicazioni storiche per esempio dell´emigrazione italiana in Svizzera o negli altri paesi europei: i diritti politici, la migliore integrazione, il sostegno all´integrazione sociale, il diritto di apprendere la lingua e la lotta contro il razzismo. L´Italia è diventato un paese d´immigrazione, ma nel dibattito politico italiano manca completamente la memoria storica degli italiani che hanno vissuto in Europa e nel mondo gli stessi problemi che vivono i cosiddetti extracomunitari in Italia. Questo è sicuramente un terreno dove dovremmo portare un forte contributo. Dovremmo anche contribuire a sprovincializzare un po´ gli orizzonti della discussione politica italiana. Pensiamo per esempio al tema rifiuti e riciclaggio. Sono problemi che sono affrontati in tutta Europa e nei paesi dove viviamo spesso risolti. Nel nostro piccolo potremmo cercare di dare un aiuto.

Chi è eletto in Europa deve portare anche un bagaglio di bisogni dei cittadini italiani all´estero. Quali sono secondo lei le cose che devono essere fatte e che non sono state fatte finora?

Il bisogno principale è di rappresentare gli italiani all´estero per come sono adesso con i bisogni di adesso e non come erano in passato. Nei paesi europei, più che in Svizzera, c´è un nuovo flusso in uscita dall´Italia fatto non solo di lavoratori poco qualificati, ma anche di ricercatori e studiosi, che vanno in Europa per processi di mobilitá. Ce ne sono molti in Gran Bretagna, Germana e Francia. In molti paesi siamo ormai alla terza o quarta generazione e poi c´`e ancora la prima generazione che invecchia e che decide di restare nel paese dove ha lavorato. Per gli anziani i bisogni principali sono le strutture d´assistenza, per i giovani invece i servizi di consulenza fiscale, di orientamento al lavoro e alla mobilità. Si deve poi promuovere il patrimonio culturale italiano all´estero migliorando l´offerta.

Se fosse eletto cosa chiederebbe concretamente?

Prima di tutto chiederei una riforma delle strutture di rappresentanza (Comites e CGIE). Dopo il voto all´estero, il CGIE ha perso molte delle sue funzioni ed è arrivato al limite del ridicolo: basti pensare che il mese scorso la commissione europea si è riunita a Marrakech, in Marocco. Vanno riformati anche i Comites che devono recuperare un ruolo di strutture democratiche di base e di strumenti di partecipazione. Poi bisogna intervenire per riorganizzare i corsi di lingua e cultura, con una riforma di legge e con interventi immediati per deprecarizzare il funzionamento dei corsi, infine la rete di strutture assistenziali di tutela vanno adeguate ai nuovi bisogni con opportuni interventi di sostegno.

C´è poi il problema della rete consolare.

La rete consolare va riorganizzata all´insegna del miglioramento dell´efficenza del servizio e non dello smantellamento. In questo momento in Italia si insiste sulla necessità di aprire nuovi consolati nei paesi dell´est e di immigrazione. Per farlo si vuole ridurre la rete in Europa. Noi pensiamo che si debba potenziare il servizio dei paesi d´immigrazione, ma senza depotenziare i servizi esistenti in Europa.

Quale problema incontri in questa campagna.

Lo sforzo maggiore che stiamo facendo in questa campagna elettorale è far capire che per evitare un governo di grandi coalizioni e per evitare di riportare Berlusconi al governo l’unico voto utile è quello per la Sinistra dell´Arcobaleno.

Un autentico scambio politico-Culturale tra individui dalle radici comuni residenti in Stati diversi


In tempi non sospetti, nel 2005, avevo scritto un articolo in una rivista dell’ARS riguardante le elezioni e il voto degli italiani all’estero,nel quale dicevo che vi era il pericolo che gli eletti fossero deputati e senatori eletti in un deserto.

Purtroppo questo si é verificato anche se il governo Prodi si é realizzato grazie al voto degli emigranti, con l’aggravante che gli eletti non hanno saputo « fare squadra » e porre con forza i problemi dell’emigrazione. La loro presenza con gli emigranti é stata pressoché inesistente.

E’ pur vero che esistono i COMITES

E’ pur vero che esistono i COMITES e che é loro compito dare l’informazione in merito alle elezioni, ma mancando i mezzi finanziari e l’autonomia necessaria, ci si chiede come essi possano raggiungere l’obiettivo prefissato.

I COMITES sono presenti in massa all’estero poiché sono istituzioni costate anni di lotta agli emigranti. La legge che li regolamenta non ha fatto di questi dei baluardi di informazione democratica bensi’ ne ha umiliato la potenzialità : dovrebbero essere delle istituzioni volte a difendere i diritti, coordinare e diffondere la cultura italiana.Tutto cio’ é praticamente impossibile.

I COMITES non possono telefonare fuori circoscrizione, prendere iniziative tra di loro, hanno bisogno di una preventiva autorizzazione dell’Ambasciata per agire insieme. In sostanza sono paragonabili a degli Enti locali eletti a suffragio universale ma sono « a domicilio coatto ».

Con le attuali normative é pressoché impossibile svolgere attività libere e democratiche.

Ad esempio : in Francia

Ad esempio : in Francia, un eletto italiano alle legislative, come puo’ essere un vero rappresentante degli Italiani che sono sparsi in tutto il territorio francese ?

La circoscrizione del Consolato di Marsiglia a puro titolo esplicativo, ha un vasto territorio :600 km. di costa che vanno da Fréjus a Perpignan ed il suo entroterra si inoltra per 300 km.

In questa circoscrizione che oggi comprende anche la Corsica, vi sono 28000 elettori.

E’ interessante al fine del nostro ragionamento sapere che la maggior parte di questi nostri connazionali elettori, non conosce il COMITES e dal COMITES é conosciuta solo in minima parte.

Questa a grandi linee la situazione in Europa.

Per carità di patria é meglio tacere sui paesi extraeuropei.

Il CGIE non ha dotato i suoi membri di un fondo spese atto a permettere loro di muoversi con autonomia all’interno del territorio francese. Ne consegue inevitabilmente l’impossibilità di essere veramente un anello di congiunzione tra i COMITES e il Parlamento italiano.

Chiarita questa situazione, é inevitabile chiedersi come gli eventuali eletti possano rappresentare uomini certi e non ombre.

OCCORRE CAMBIARE ROTTA.

Posta in questi termini, l’elezione di candidati non conosciuti e che a loro volta non hanno pilastri su cui appoggiarsi per il loro futuro lavoro, sarà solo una perdita di tempo e di denaro.

E allora ? E’ improrogabile una grande mobilitazione democratica dell’emigrazione tutta : COMITES,CGIE e Associazioni. La Sinistra Arcobaleno deve essere all’avanguardia di questa mobilitazione per arrivare davvero ad avere una legge che faccia uscire dalla « riserva indiana » ma che porti ad un autentico scambio politico-culturale tra individui dalle radici comuni residenti in Stati diversi.

Rodolfo AMADEO

ANGELO SARACINI: IL MIO PROGRAMMA per CUOCHI ITALIANI E RISTORATORI nel Mondo

Un capitolo a parte deve essere dedicato a questi italiani che in silenzio fanno onore all’Italia. Io,tra l’altro, faccio parte del GVCI gruppo virtuale cuochi italiani .(La prima e unica organizzazione spontanea dei cuochi italiani all `estero).

Il successo planetario della nostra cucina è dovuto alla sua semplicità, alla sua inimitabilità, al fatto d'essere salutare ed economica. Queste caratteristiche, unite alla diaspora degli ultimi 150 anni, hanno portato la nostra tradizione in tutto il mondo.Mi disturba, la violenza quotidiana su alcune tradizioni che dovrebbero esser sacre. Dogmi, non oggetto di trattative. (Beppe Severgnini-Corriere della sera).

E se le tradizioni sono sacre come dice Severgnini,questo si deve alla grande capacita’ professionale dei nostri cuochi nel mondo.

Tramite loro e grazie a loro decine di attivita’ economiche legate alla gastronomia italiana nel mondo ottengono notevoli risultati economici.

Purtroppo come succede anche con altri italiani imprenditori,professionisti o con piccole imprese non sono adeguatamente assistiti dalle nostre istituzioni.

Deve essere riconosciuto il loro lavoro anche qui con un monitoraggio sul terrritorio,catalogazione e riconoscimenti ufficiali che permettano ai cuochi e ristoratori di avere uno Stato,quello italiano da cui provengono,che ne riconosca ufficialmente i meriti.

ANGELO SARACINI: Candidato estero Senato Sinistra l'Arcobaleno rip.Europa : IL MIO PROGRAMMA per le ISTITUZIONI all’ESTERO

CONSOLATI E AMBASCIATE

Gli emigranti devono vedere nel Console che ha giurisdizione sul territorio ove si sono stabiliti,il loro naturale,leggittimo protettore ed amico.(Soc.Dante Alighieri-Vademecum dell’Emigrante-Bergamo 1911)

Senza entrare nel merito ,reputo che il il deterioramento della rete consolare diplomatica va a svantaggio delle nostre comunita’.Si puo’ e si deve riprogrammare su nuove basi organizzative applicando anche il programma SIFC (Sistema integrato funzioni consolari).Deve essere semplificato amministrivamente il raccordo tra Comuni, Ministero degli affari esteri, Ministero dell'interno e rete consolare.Rivedere le assunzioni di personale co.co.co.

Capitoli immobili e propieta’ italiane all’estero:

Per evitare la vendita illegale delle proprieta’statali italiane all’estero,tipo qualche cordata ad hoc,e’ urgente una seria catalogazione degli immobili (ex scuole,ex consolati,ex fabbriche,ex ospedali ecc)spesso abbandonati e altre proprieta’ statali sconosciute.,Fare eventuali progetti ristrutturazione ,riqualificazione e riutilizzazione anche con finalita’ economiche a favore della nostra Comunita’,Scuole,Ospedali,Nuove Case d’Italia.

UFFICI COMMERCIALI DI RAPPRESENTANZA

ICE , (Istituto nazionale per il Commercio Estero) ASSOCAMERESTERO(Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero) UNIONCAMERE(Unione italiana delle Camere di Commercio Industria e Artigianato) ENIT(Ente Nazionale Italiano per il Turismo)

Anche se svolgono un egregio lavoro per imprenditori ,devono essere coordinati tra loro,e’ controproducente continuare a svolgere le loro funzioni in maniera autonoma.

Propongo anche un FONDO ESTERO SOLIDARIETA’ IMPRESE ESTERO obbligatorio , per professionisti e imprenditori che usano questi uffici commerciali all’estero calcolato sul giro dei loro affari nelle varie nazioni

SCUOLE ITALIANE e ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA

Premessa:una commissione parlamentare in collaborazione con i rispettivi ministeri di appartenenza elaborera' una legge che preveda stretta collaborazione tra Istituti Italiani e Scuole Italiane.

Ancora una volta viene disattesa la Costituzione

Ogni finanziamento diretto alle scuole private è incostituzionale sotto diversi profili:L'art. 33 della Costituzione afferma infatti che "La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi."Pertanto il compito di assicurare a tutti i cittadini un'istruzione di qualità per formare i cittadini della Repubblica è assegnato alla scuola statale. Nessun altro Ente o Istituto può svolgere tale funzione di uguaglianza e libertà.Nelle scuole private non c'è libertà di insegnamento, nel senso che il docente viene reclutato in base alla sua adesione al progetto culturale della scuola stessa, e libertà di accesso, visto che lo studente deve aderire ad una precisa impostazione religiosa o filosofica.

ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA in particolare

Oltre a cercare di risolvere in ben noti problemi riguardo al personale,gli Istituti si Cultura devono essere riconcepiti come centri di aggregazione delle nostre Comunita’ all’estero.

Devono collaborare con le scuole Italiane ,li dove esistono.E’auspicabile l’apertura di nuove Scuole dove c’e’ una forte presenza della nostra Comunita’.E in questo senso devono essere agevolate al massimo con decreti legge le Associazioni spontanee di Italiani che come scopo principale hanno quello dell’apertura di Scuole Italiane,sull’esempio della istituenda Scuola Italiana di Londra.

Propongo quindi l’apertura di Universita’ Telematiche all’interno di tutti gli Istituti Italiani di Cultura.,applicando il Decreto Ministeriale 17 aprile 2003(in GU 29 aprile 2003, n. 98)Che prevede Criteri e procedure di accreditamento dei corsi di studio a distanza delle universita' statali e non statali e delle istituzioni universitarie abilitate a rilasciare titoli accademici di cui all'art. 3 del decreto 3 novembre 1999, n. 509.

Inoltre per contribuire al processo di integrazione delle nuove generazioni italiane con la realta’ italiana queste universita’ telematiche saranno in diretto contatto di collaborazione con gli uffici di emigrazione delle 20 regioni italiane.

A tal fine bisogna dare completa attuazione a quanto affermato dall’art. 27 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo in materia di istruzione del 10 dicembre 1948. Inoltre anche l’art.. 34 della Costituzione Italiana garantisce a tutti i cittadini il diritto a ricevere quell’istruzione che contribuisca alla formazione dell’individuo ponendo tutti i capaci e meritevoli in condizioni di svolgere un ruolo utile nella società, di sviluppare la loro personalità e il rispetto per i diritti degli uomini e per le libertà fondamentali.

EZIO D'ORAZIO, CANDIDATO AL SENATO


Mi chiamo Ezio D'Orazio sono nato il 02 settembre 1951 a Serramonacesca (PE) e mi presento come candidato al senato per la Sinistra l'Arcobaleno , sono presidente del Comites di Mons in Belgio (per la seconda volta), sono stato per più di 15 anni presidente del Coascit (corsi d'italiano
) della circoscrizione Consolare di Charleroi , ho creato il centro culturale italiano di
Mons (Hornu) di cui sono stato responsabile . Dunque più di 25 anni de benevolato al servizio dei cittadini Italiani. Lavoro in una grande ditta tedesca di communicazione dove sono
specialista in telecommunicazione e informatica . Ma soprattutto sono anche delegato sindacale alla FGTB (impegno che dura da 20 anni ). Il mio impegno presso la sinistra arcobaleno si iscrive nella convinzione che bisogna ricreare in Italia una grande formazione di
sinistra perche di fronte alla mondializzazione dell'economia sono convinto che soltanto un
grande partito con un vero programma di sinistra potrà riportare un
giusto equilibrio Sociale.

Matita, penna nera o penna blu?

Buongiorno.

Grazie del vostro depliant.

Io sono un'elettrice, italiana, pensionata, che vive in Scozia, vicino ad Aberdeen. Trovo nel vostro depliant la nota: 'Attenzione si vota solo utilizzando una penna nera o blu' e che i voti a matita verranno annullati. Grazie:

Ieri ho ricevuto il plico elettorale dal Consolato di Edinburgo dovearriva l'indicazione perentoria a 'votare utilizzando esclusivamente la matita copiativa contenuta nel plico elettorale – mentre peraltro la matita copiativa annunciata e comandata nel loro plico non è arrivata e, per noi, non esiste.

Se la vostra indicazione è giusta, come penso, che l'uso di penna nera o blu è corretto, il Consolato, o il Ministero che ha rifornito i Consolati sono certamente colpevoli di dare indicazioni contraddittorie e dannose suggerendo una 'matita', (anche se copiativa, che in commercio non si trova, almeno qui, e indicando di averla acclusa). Rischiano di causare molti voti nulli.

L'Ufficio consolare invia le schede agli scali aeroportuali di Roma. L'ufficio centrale della circoscrizione estero (un ufficio della Corte d'Appello) costituirà a Castelnuovo di Porto (Roma) un seggio per ogni 3.000 elettori con il compito di effettuare le operazioni di spoglio. Ci saranno osservatori dei partiti a quel seggio?

Sarebbe anche opportuno che l'ufficio della Corte d'Appello che nomina i rappresentanti del seggio a Castelnuovo di Porto venisse messo al corrente di questa confusione nelle istruzioni si come votare da parte del Ministero e Consolati. Una manovra migliore per rischiare di avere molti voti annullati sarebbe difficile da organizzare. Quasi un'operazione Florida. Ma dovuta a pura disorganizzazione, immagino.

La vostra indicazione su penna nera o blu, immagino sia dovuta a nuove direttive ufficiali? Certamente il buon senso prevale. Non che questo sia sempre il caso nei corridoi della burocrazia ufficiale.

Gradirei una gentile conferma.

Ringrazio e saluto.

______________


RISPOSTA: Confermiamo che si vota con penna blu o nera.

Sinistra Arcobaleno Estero


venerdì 28 marzo 2008

SINISTRA ARCOBALENO: INIZIATIVA IN URUGUAY IL 1 APRILE

Montevideo

Si terrà il 1 Aprile presso il Palacio Legislativo (Parlamento uruguayano), a Montevideo, l'iniziativa de la Sinistra, l'Arcobaleno.
L'iniziativa sarà aperta alle ore 19,00 dall'intervento di Carlo Cartocci, componente del coordinamento italiano di Sinistrarcobaleno per l'estero e responsabile del Dipartimento Italiani nel Mondo di Rifondazione Comunista.
Seguirà l'intervento di Raul Rolando ROSSI, candidato alla Camera per la Sinistra Arcobaleno in America Latina.
Saranno inoltre presenti esponenti del Frente Amplio e del sindacato uruguayano.

VOTO DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO : INCONTRO SINISTRA ARCOBALENO EUROPA

Ieri 27 marzo 2008 in occasione dell'apertura formale delle operazioni di voto per gli italiani all'estero, i candidati della Sinistra -L'Arcobaleno della circoscrizione estero -Europa- hanno incontrato a Bruxelles i parlamentari europei Monica Frassoni, Giulietto Chiesa, Vittorio Agnoletto e Umberto Guidoni. Presente all'incontro anche il senatore Giorgio Mele

I parlamentari ed i candidati hanno ribadito quanto, all'estero come in Italia, il voto davvero utile sia quello per la Sinistra-l'Arcobaleno ed hanno sottolineato la necessità di ritrovarsi dopo il voto per consolidare il processo di costituzione di un soggetto di sinistra che si radichi nelle collettività italiane in Europa.

La Sinistra-L' Arcobaleno si impegna affinché agli italiani nel mondo sia garantita la piena fruizione del complesso dei diritti e dei servizi che l’Italia deve ai cittadini emigrati a cominciare dal diritto ad una presenza attiva dello Stato italiano che assicuri e potenzi l’offerta di servizi delle rappresentanze consolari, insieme ad una riorganizzazione e ad un rilancio delle istituzioni rappresentative degli italiani all'estero (Comites e C.G.I.E).

Sono stati evidenziati anche alcuni aspetti problematici del voto per corrispondenza. In particolare é stato espresso il timore di possibili condizionamenti esterni nell'espressione del voto e di un probabile calo di partecipazione, soprattutto in Belgio, dovuto alla modalità di invio dei plichi per posta raccomandata.

Dall'incontro si è ribadito l'intento di rappresentare tutte le forze di sinistra ed ecologiste in grado di esprimere, anche all'estero, le idee ed i progetti della sinistra ambientalista italiana sul tema dei diritti delle persone, del lavoro, della pace e dell'ambiente.

La Sinistra-L'Arcobaleno rivolge quindi un appello affinché nelle comunità all'estero arrivi un forte consenso alle proprie liste sia alla Camera che al Senato.


informazioni stampa: Gianfranco Battistini + 32 475 646628

coordinatore dell'incontro Lanfranco Fanti + 32 486 862 087

IOniziativa sul voto all´estero a Moncao di Baviera

Il Circolo Rinascita e. V. di Monaco di Baviera invita a una discussione aperta a tutti i soci e agli amici in occasione delle elezioni politiche italiane venerdì 4 aprile ore 19
in EineWeltHaus sala 108 (Schwanthalerstr. 80 Rgb, München, U4/U5 fermata Theresienwiese)

rinascita e.V. c/o Sandra Cartacci tel. 089/36 75 84
info@rinascita.de - www.rinascita.de

Incontro con Piero Carta a Bruxelles: dalla Sardegna… al Belgio… a Roma!

Oggi venerdì 28 marzo 2008, dalle ore 18:30, presso l’Espace Marx - rue Rouppe 4, Bruxelles - si svolge un incontro con il compagno Piero Carta, candidato alla Camera per la ripartizione Europa della circoscrizione Estero nella lista de “la Sinistra l’Arcobaleno“, rappresentando il Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea. Con il motto “dalla Sardegna… al Belgio… a Roma!“, Piero presenterà le sue motivazioni e il suo programma agli Italiani di Bruxelles e del Belgio. Al termine, verrà offerta una degustazione di buoni prodotti sardi. Tutte le informazioni sulla campagna elettorale di Piero Carta su

http://pierocarta.wordpress.com

Lettera agli elettori di Guglielmo Bozzolini

Cara elettrice, Caro elettore,

In questi giorni riceverai a casa la documentazione per poter esprimere per corrispondenza il tuo voto per eleggere nella ripartizione Europa 6 Deputati e 2 Senatori. Il tuo voto è importante perché può dare all’Italia un’alternativa al degrado etico e politico in cui è caduta in questi mesi. Il voto degli italiani all’estero, e quindi anche il tuo voto, può infatti essere determinante per

avviare il risanamento morale del paese, partendo dalla lotta agli sprechi e ai privilegi e all’uso della politica per interessi personali rimettere il lavoro e la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori al centro della politica in Italia ed in Europa: il diritto alla salute e alla sicurezza, il diritto a salari dignitosi, il no alla precarietà delle condizioni di lavoro, il diritto al rispetto della propria dignità garantire una moderna tutela dei diritti delle persone, qualunque sia il colore della loro pelle, la loro religione, il loro sesso o le loro scelte di vita affermare una politica di pace e contro la guerra in tutte le sue forme “senza se e senza ma”, per la riduzione delle spese per gli armamenti, la riconversione dell’industria bellica e la messa al bando delle armi nucleari in Europa opporsi a tutte le forme di sfruttamento e di discriminazione dei migranti e ottenere il riconoscimento dei loro diritti politici e civili imporre una politica attenta all’ambiente e alla necessità di contrastare i cambiamenti climatici e le loro conseguenze, per garantire una speranza di futuro all’umanità.

Il tuo voto sarà importante anche affinché si determini una politica per gli Italiani in Europa orientata verso tutte le generazioni e adeguata alla loro realtà attuale, all‘evoluzione della loro integrazione sociale e al mutare dei loro bisogni, senza retoriche e false mitologie, quindi
per una riorganizzazione della rete consolare all‘insegna dell‘efficienza e del miglioramento del servizio e non del suo smantellamento per la promozione del patrimonio culturale italiano, a partire da una riforma della Legge 153 che rilanci i corsi di Lingua e Cultura italiana
per il rafforzamento delle strutture di assistenza e tutela e il loro adeguamento al mutare dei bisogni per la riforma degli organismi di rappresentanza (COMITES e CGIE) e il rilancio del loro ruolo democratico.
Per tutti questi motivi ti invito a votare ed a far votare per la Sinistra Arcobaleno, la coalizione della sinistra italiana a cui danno vita Rifondazione Comunista, la Federazione dei Verdi, Sinistra Democratica ed il PdCI, insieme con i rappresentanti delle associazioni, dei movimenti e del volontariato.

Cari saluti
Guglilmo Bozzolini

Anche in Europa un “cantiere” per la Sinistra

di Gianfranco Rizzuti (candiato alla Camera in Europa)

L’impegno dalla società civile alla politica. La dura realtà quotidiana dell’emigrazione. Disagio e nuove povertà. Necessarie forme organizzate nuove.
Premetto che l’impegno dei miei ultimi vent’anni in emigrazione è stato tutto proiettato nella società civile e nel movimento “antagonista”. Ho accettato questa candidatura nelle liste della Sinistra Arcobaleno, come indipendente alla Camera dei deputati nella Circoscrizione estero, con l’intento di trasferire il mio impegno dalla società civile alla politica, lavorando per una politica capace di “sporcarsi le mani” con la realtà quotidiana, anche se dura e scomoda, una politica che sappia confrontarsi con le contraddizioni e che metta al centro la persona, con i suoi limiti i suoi bisogni e diritti.
Ho l’impressione che in Italia della nostra realtà si conosce veramente poco, ci si è accorti di noi solo come “mercato del voto”. L’Italia politica ed economica ha sempre ignorato, consapevolmente, gli italiani all’estero, emigrati per fame e barattati per qualche tonnellata di carbone, quegli stessi che l’ipocrisia odierna riscopre come “ambasciatori d’Italia nel mondo”… ed elettori. Dov’era la classe dirigente italiana mentre milioni di connazionali venivano sfruttati nei cantieri e nelle fabbriche di mezza Europa (tanto per limitarci all’ondata migratoria che ci riguarda più da vicino)? Certo, dar loro una rappresentanza politica a quel tempo era troppo rischioso e non solo per i governi italiani. C’era il timore che quei lavoratori si organizzassero e che, oltre a chiedere maggiori diritti ai paesi d’accoglienza, pretendessero di dire la loro sul futuro politico del paese di provenienza. Così gli italiani in Germania come in Svizzera, in Belgio come in Gran Bretagna, si sono trovati, per tutto questo tempo, nella poco invidiabile situazione di cittadini senza reali diritti politici. Privati del voto nelle nazioni ospitanti ed impossibilitati, per ovvi motivi, all’impegno ed alla partecipazione in Italia, dove tornavano, se mai, solo per depositare il proprio voto nell’urna per poi riprendere la via del Nord, tre generazioni d’italiani all’estero hanno progressivamente perso il contatto con la politica. Le conseguenze di questo disastro sono sotto gli occhi di tutti e significano, solo per parlare della comunità italiana in Germania, scarsa coesione interna, basso livello d’integrazione (ed in questo caso le colpe vanno divise, almeno per metà, con la controparte tedesca), mancanza d’impegno sociale e completa assenza di punti di riferimento dentro e fuori le istituzioni. Pensare che dodici deputati e sei senatori, in “rappresentanza” di quasi quattro milioni di connazionali sparsi per i continenti, possano ovviare a questo stato di cose, oltre che illusorio, è fuorviante.
C’è bisogno di disegnare, un altra politica, un’alternativa da contrapporre all’attuale modello dominante, come argine al neoliberalismo.
Il mio compito sarà - anche qui in Germania, dove le situazioni di disagio e di nuove povertà diventano sempre di più gravi,- quello di trovare forme organizzative “nuove”, capaci di coinvolgere in particolar modo tutti coloro che, costretti a vivere nel precariato, sono ormai stanchi di sentire parlare dall’alto di giustizia e di diritti. Dobbiamo costruire speranza, dobbiamo riprendere a sognare, dobbiamo riprenderci la politica!
Oggi vedo la necessità di riappropriarci della politica, la necessità di ricostruire il bene comune, la necessità che “La Sinistra - l’Arcobaleno” diventi sempre più, in emigrazione, un soggetto politico unitario e plurale, democratico e partecipativo, in grado di misurarsi con questa società e di creare un’alternativa. È con questo spirito, con semplicità, che mi faccio promotore, per il periodo successivo alla campagna elettorale, di un incontro dei candidati della nostra lista, insieme agli uomini e alle donne che ci stanno sostenendo, ai rappresentanti delle forze politiche che si ritrovano nella lista, ai movimenti e alle associazioni dell’emigrazione e dei paesi ospitanti che condividono i nostri obiettivi. Il mio scopo è quello di dare vita ad un cantiere costituente che, da lista elettorale, ci faccia diventare un nuovo soggetto politico in Europa.

martedì 25 marzo 2008

Per una vecchiaia serena e dignitosa agli italiani della prima generazione

Rizzuti (La Sinistra – l’Arcobaleno): “Per una vecchiaia serena e dignitosa agli italiani della prima generazione va garantita la trasferibilità della pensione sociale e del sussidio d’accompagnamento”

Friburgo – I nostri connazionali della prima generazione in Germania stanno invecchiando in una società che trascura la loro diversità culturale. Noi vogliamo garantire a queste persone una vecchiaia serena e dignitosa. In questo senso le nostre richieste vanno indirizzate sia alle autorità locali che allo Stato italiano, che nei confronti dei suoi cittadini emigrati ha doveri ben precisi.

Rivendicare il diritto ad una vecchiaia serena e dignitosa dei connazionali all’estero significa affrontare il crescente problema della loro marginalità sociale, individuando le risorse necessarie per creare dei luoghi d’accoglienza adatti alle loro esigenze. Al tempo stesso ci si deve battere per dei correttivi all’attuale non trasferibilità della pensione sociale per gli anziani residenti all’estero e si deve garantire la trasferibilità del sussidio d’accompagnamento per quegli anziani che si stabiliscano nei paesi esteri di residenza dei figli emigrati per essere da loro assistiti.

Gianfranco Rizzuti

Intervista ad Alessandra Laurenti –Candidata a deputata de “la Sinistra- L´Arcobaleno” in America Latina.

“Vogliamo un’Italia coerente e solidale”
Di Irina Moran

irinamoran@gmail.com

Dal corpo minuto, la carnagione bianca ed una forte convinzione in ognuna delle sue parole, Alessandra Laurenti è una delle candidate a deputata de La sinistra L’Arcobaleno, per rappresentare i suoi compatrioti residenti in America latina nel Parlamento italiano.

Laurenti ha 40 anni, è nata a Roma ma, dal 1993 risiede nella cittá di Cordoba, in Argentina, dove si è laureata in Storia e lavora in maniera attiva per promuovere un interscambio culturale tra Argentina e Italia.

In occasione delle prossime elezioni in Italia, che si terranno il 13 e 14 aprile, Laurenti spiega quali sono le proposte della Sinistra e riflette sull’importanza di recuperare uno Stato solidale, con politiche di inclusione, di fronte al grave deterioramento sociale che soffrono molti compatrioti in Italia.

-Quali sono le principali richieste dei cittadini italiani in Argentina?
-
In Argentina, la popolazione italiana è tanto eterogenea quanto numerosa. Si stima che, con diritto di voto siano circa 480.000 persone. Una piccola minoranza è nata in Italia ed oggi è composta principalmente da pensionati, in genere collegati ai Patronati che difendono i diritti acquisiti con molto ritardo. Esiste tuttavia, una nuova ondata di italiani adulti che inizia a farsi notare e tra cui mi includo. Siamo completamente integrati alla vita in Argentina dato che qui si mantiene una politica di paese aperto all’immigrazione. Possiamo far riconoscere i nostri titoli di studio, studiare e lavorare senza clausole xenofobe come invece accade in Italia per gli immigranti di tutte le età.

L’ 80 per cento degli italiani sono nati in Argentina, dunque sono italo-argentini di seconda, terza o quarta generazione. Le richieste che presentano sono ad esempio, quella di mantenere rapporti più fluidi con la madre patria, sia come imprenditori sia per scambi culturali. Un’altra delle esigenze è quella di avere un miglior accesso ad un’informazione in italiano ed in spagnolo; si richiede anche l’agevolazione delle pratiche per poter risiedere in Italia sia per lavoro che per studio.

-La Sinistra- L´Arcobaleno cosa propone come in risposta a queste richieste?

-Per quanto riguarda il lavoro dei Patronati, si dovrebbe revertire il processo di terzerizzazione che stanno vivendo gli enti pubblici in Italia, in quanto questa privatizzazione determina lo spreco dei fondi diretti ai pensionati, che si vedono immersi in una nuova burocrazia lontana dalle proprie necessità e senza un sufficiente controllo da parte dello Stato.

Per i cittadini della mia generazione, si dovrebbe approvare una regolamentazione stabile tra i due Paesi, che permetta, al momento della pensione, di unificare e sommare i contributi versati in Italia e in Argentina sia nel pubblico che nel privato.

Rispetto agli italo-argentini, sicuramente occorre rivedere l’accesso allo studio della lingua italiana perchè, attualmente, è piuttosto caro e le borse di studio sono insufficienti dato che ci sono molti inetressati a studiare la nostra lingua. Proponiamo di migliorare l’accesso alla cultura italiana anche a prescindere dalla cittadinanza. La lingua italiana è una lingua poco parlata nel mondo, si trova al decimo o nono posto, ma come lingua studiata si trova al quarto. Per me è un orgoglio avvicinare la nostra cultura a tutti coloro che desiderano ed ancor più a quelle persone che non hanno le risorse economiche necessarie perchè consideriamo necessario aumentare i legami tra i due popoli.

La Sinistra – L´Arcobaleno propone che la RAI non solamente migliori i suoi programmi informativi, ma anche che si realizzino, nelle zone dove vivono molti italiani, programmi locali. Da qui, in Argentina, si potrebbero realizzare programmi in cui ci sia una visione genuina e dunque diversa da quella che molti italiani hanno dall’Europa. L’idea sarebbe quella di contribuire dal Sudamerica, dall’Australia, dal Canada, una visione multiculturale delle diverse realtà che vivono gli italiani nel mondo.


-In cosa si distingue questo spazio dalle altre proposte politiche che si presentano nella regione?

-Considerando che si vota per i deputati e senatori del Parlamento Italiano, e non per un Consiglio Municipale, bisogna sempre tener presente le grande battaglie che si stanno verificando in Italia: la Sinistra- L´Arcobaleno è una lista pacifista, ambientalista, che porta la voce dei movimenti di base, degli attori sociali, di coloro che lottano per la solidarietà internazionale. La Sinistra si oppone alla precarietà del lavoro che esiste in Italia, alle privatizzazioni, sia delle risorse naturali come l’acqua, sia delle industrie e servizi, che tradizionalmente erano statali e che sono state privatizzate dal governo Berlusconi.

La Sinistra starà nel Parlamento per trasmettere e prendere posizioni chiare con l’obiettivo di costruire un paese più solidale, all’interno di un’Europa che vogliamo ugualmente solidale. Crediamo nel dialogo pacifico como modo di fare politica. Tentiamo di difendere uno Stato che assicuri i diritti sociali, oggi messi in dubbio, e che nello stesso tempo sia trasparente nel controllo delle finanze pubbliche. Questi temi sono i criteri fondamentali che difenderà la Sinistra nel Parlamento.

-Si dice che l’Italia sia uno dei paesi più poveri dell’Unione Europea. A cosa si deve secondo lei questo deterioramento?

-Mi dispiace dire che si tratta di una crisi internazionale molto pericolosa, simile a quella vissuta dall’Italia nel 1929. Molti paesi fondatori dell’Unione Europea si trovano oggi a lottare contro la povertà. In Italia, ci sono settori della popolazione che sono tornati a mangiare nelle mense per i poveri e che sono costretti a cercare resti di cibo nelle discariche per alimentarsi. É stato davvero molto triste osservare questa situazione durante il mio ultimo viaggio in Italia a principio del 2008. Inoltre, il passaggio dalla lira all’euro, non è stato controllato dallo Stato per cui i commercianti hanno speculato ed i prezzi sono duplicati. Ciò che prima valeva 1000 lire è passato a costare 1 euro, equivalente a 2000 lire. Tutti i lavoratori dipendenti si sono trovati di fronte ad un costo della vita aumentato del 100 per cento. Sono passati sette anni ma i salari non sono aumentati. Una parte della popolazione guadagna meno di 1000 euro al mese.

Solamente con un forte Stato sociale, ed una maggiore solidarietà tra i diversi attori sociali, si può superare questa crisi. Aggiungo che la percezione della povertà è amplificata da una società che si proietta consumista ed in cui lo stile di vita opulento non si pone in discussione. Ci sono necessità indotte dai mezzi di comunicazione, che creano una sensazione di permanente insoddisfazione direi quasi esistenziale. Bisognerebbe mettersi al posto dei paesi meno privilegiati prima di autocompiangersi.

-Quali dovrebebro essere le principali misure per promuovere in Italia uno sviluppo più equo.

Uno Stato protagonista come arbitro tra le parti sociali che difenda i lavoratori ed i settori della popolazione meno produttivi come i pensionati ed i disoccupati. Uno Stato che lavori per una maggiore protezione dell’infanzia ed ell’educazione come fattori chiave per un miglior futuro.

Sicuramente, la sanità pubblica, la scuola, la giustizia, devono essere riformate però soprattutto devono essere difese di fronte alle mire degli interessi privati che le minacciano.

-Qual è la posizione de La Sinistra- L´Arcobaleno di fronte all’immigrazione?

Buona domanda. Stiamo assistendo a una demonizzazione dell’immigrante in Europa, e questo è estremamente pericoloso. Le leggi sono molto ambigue e si fomenta l’incertezza negli immigranti onesti e lavoratori che vivono in Italia. La criminalizzazione dell’altro è facile da fomentare, e crediamo sia una tendenza che dobbiamo invertire con urgenza.

Difendendo una politica del lavoro che impedisca il lavoro in nero e renda più agile il processo di regolamentazione dei lavoratori, crediamo si possa migliorare la situazione. Oggi in Italia, è stato stabilito un numero chiuso annuale di lavoratori accettati nel territorio. In questo modo gli altri, sono costretti a rimanere clandestini, lavorando in nero, permettendo la speculazione di ampi settori imprenditoriali. Mi permetto di affermare che la mancanza di una politica chiara con gli immigranti, conviene ad alcuni imprenditori e politici che dunque, non desiderano una legalizzazione della situazione.

Gli argentini di origine italiana che giungono in Italia e non hanno ancora la cittadinanza, si trovano di fronte alla stessa problematica, alla pari di molte altre persone provenienti da altre parti del mondo e giungono nel nostro paese con la speranza di un futuro migliore. Nonostante ciò, non avendo le carte in regola, si trovano nelle stesse condizioni degli altri illegali e soffrono le medesime persecuzioni poliziali.

Vogliamo un’Italia coerente e solidale per tutti, non solamente per coloro che dimostrano il legame sanguigno con l’Italia.

-Di fronte ai risultati delle ultime elezioni in Spagna, pensa che in Europa esista un risorgimento dei movimenti di sinistra?

- In Italia i mezzi di comunicazione pubblici e privati sono concentrati nella difusa ed esaltazione dei leaders della destra e del centro. Queste elezioni di aprile saranno regolamentate da una legge berlusconiana tendente ad annullare l’opposizione. Per questo, è molto importante la difusa dello spazio di sinistra perchè il sistema maggioritario elettorale tende a favorire un bipartitismo allo stile statunitense. Guardo con interesse ciò che succede in Spagna e tra i nostri vicini e credo che dobbiamo osservare attentamente i successi.

Penso che la costanza, il lavoro onesto e la coerenza possano dare frutto.

Intervista a Marisa Corazzol, candidata alla Camera in Europa

Marisa, quali sono le motivazioni che ti spingono a candidarti per gli italiani all’estero?

Mi candido perché penso di poter contribuire alla costruzione di una comunità di connazionali italiani residenti all’estero integrati in una politica di qualificazione sociale, culturale e linguistica e perché ci siano gli strumenti necessari per una integrazione sociale contro il rischio di ghettizzazione.

La politica italiana, nella sua espressione parlamentare, come nelle Istituzioni e negli Enti pubblici ha condotto il Paese in una situazione drammatica, fatiscente e terribilmente catastrofica, a causa di personaggi che, provenienti da ogni risma di faccendieri, hanno avuto il “privilegio” indebito di gestire e decidere delle sorti di tutti i cittadini.

Questa “politica” , che io chiamo autarchia, in quanto autoreferenziale e quindi priva di connotati di interesse generale, ha causato sul piano economico e sociale disastri che vanno dal generalizzato impoverimento delle classi sociali più deboli, vittime di precariato, ad una società civile scompaginata e priva di riferimenti etici e morali, degni di un Paese democratico e solidale .

La discriminazione salariale e quindi la violazione dei più elementari diritti delle leggi sul lavoro, ha determinato il crollo del potere d’acquisto, la non applicazione di regole di formazione per la sicurezza sul lavoro, ha causato “morti bianche” che io considero dei veri e propri omicidi, in quanto nulla si è mai fatto per costringere i datori di lavoro ad una severa applicazione delle regole di prevenzione e sicurezza.

La stoltezza di alcuni “politici” collusi con la camorra ed in generale con le mafie , ha causato il disastro ambientale, sanitario e sociale in Campania perché per 15 lunghi anni si è preferito “delegare” piuttosto che decidere con discernimento e con serietà sulla raccolta differenziata.

Le maggiori formazioni politiche che si individuano nel PD e nel PDL, pur di ottenere ampi consensi continuano imperterriti a far credere che si debba esprimere un “voto utile” – per la governabilità del Paese -omettendo che il voto è prima di tutto democratico.

Il voto a La Sinistra l’arcobaleno, pertanto, è l’unico voto che permetterà di scompaginare accordi fra PD e PDL tendenti a governare in “grande alleanza” e costruire una opposizione forte e incisiva nelle sedi istituzionali.

Mi candido alla Camera dei Deputati, ne “La Sinistra l’arcobaleno” in rappresentanza degli italiani all’estero per contribuire fattivamente, con leggi e adeguati finanziamenti. a favore della comunità dei cittadini italiani in Europa.

Mi candido per il riconoscimento, nella storia, della nostra emigrazione che, a causa di “politiche” stolte e viziate da principi egoistici e autoreferenziali, ha conosciuto, sin dall’inizio del secolo scorso, ogni sorta di umiliazione sul piano delle dignità personali, dei diritti e della conseguente integrazione nel tessuto sociale e culturale, lavorativo ed economico dei Paesi di accoglienza.

Mi candido perché voglio battermi contro ogni forma di discriminazione che ha visto anche recentemente, in Germania, nostri connazionali vittime di abusi gravissimi da parte della polizia tedesca, abusi che hanno causato invalidità permanenti ad un bravo padre di famiglia, prima e coma con conseguente stato vegetativo permanente ad un giovane, successivamente. E’ necessario, a mio parere, che all’interno di ogni Consolato sia presente un servizio legale che tuteli gli interessi e i diritti dei nostri connazionali, e che questi servizi non siano racchiusi in meri servizi di “assistenza sociale” che assicurano, sulla base delle più o meno capacità di ascolto, di comprensione e di efficienza/efficacia, un modesto servizio di passa carte.

Mi candido, altresì, perché la donna deve avere il suo meritato ruolo nelle Istituzioni, laddove, in particolare, si decidono le sorti dell’umanità che si declinano al maschile e al femminile ed in cui la donna può e deve contribuire sul piano etico - politico (a parte Condoleesa Rice, quale donna si sognerebbe mai di dichiarare guerre?...) e sul riconoscimento dell’impegno di tante donne, madri, mogli, che, nel lavoro e in famiglia dedicano tutta la loro operosità, lasciando da parte, per causa di forza maggiore, lo stesso desiderio di sentirsi partecipi nelle decisioni che le riguardano in primo piano (vedi legge 194, per esempio…)

Mi candido per battermi per la dignità del nostro Paese in Italia e nel mondo e che, a mio parere, nelle sue espressioni lavorative, intellettuali, studentesche, in un mondo sempre più globalizzato, deve poter continuare ad esistere come Paese la cui identità culturale è scolpita in ognuno di noi come sui libri che ne raccontano la storia plurimillenaria. Mi candido per dare una vera identità alle Istituzioni scolastiche italiane all’estero, attraverso leggi quadro che ne caratterizzino l’azione e ne garantiscano i risultati.

A questo proposito, Marisa, tu hai predisposto una proposta di legge di riforma delle Istituzioni scolastiche e culturali all’estero. Puoi spiegarci di che cosa si tratta?

Si tratta di una proposta di legge, presentata in Parlamento dai compagni del PdCI lo scorso giugno 2006 - Proposta di legge n. 1204/06, che comporta una svolta decisiva per le Istituzioni scolastiche Italiane all’estero.
Come tutti non sanno, infatti, la legge 153/71 che istituiva i corsi di lingua di lingua e cultura italiana era già nel 1971 una legge nata “vecchia”, considerata la storica emigrazione italiana dell’inizio del secolo scorso.
Non rispondente, pertanto, più alle realtà, ho ritenuto di fondamentale importanza rivisitarla in termini innovativi e di ripristino della centralità istituzionale italiana.

E’ oramai noto, infatti, che laddove manchi la presenza dell’Istituzione preposta costituzionalmente al fine educativo e formativo (il Ministero della Pubblica Istruzione, per intenderci), lasciando “l’appalto” dell’istruzione e della cultura al Ministero degli Affari Esteri che ha ben altri compiti da svolgere, non si può intraprendere un serio percorso di istruzione e di saperi che permangono veicoli fondamentali per meglio e più proficuamente inserirsi nel mondo che ci ospita. La mobilità di famiglie e di giovani, dovuta a vari fattori che vanno dalla necessità di trovare lavoro altrove o di studio, ci deve sensibilizzare ancor di più sulla capitale importanza delle Istituzioni pubbliche italiane, unico elemento di garanzia a tutela di tutti i connazionali all’estero.

Mi candido, quindi, per contrastare il "luogo comune" che martella ogni spot di propaganda politica a favore del cosiddetto "voto utile", intendendolo e facendolo intendere come tale solo se a vantaggio del PD o del PDL. Il voto è un diritto-dovere per ogni cittadino che è chiamato alle urne per eleggere i suoi rappresentanti in una dialettica democratica, quindi plurale, non racchiusa fra due coalizioni che, oltremodo, si presentano come le due facce della stessa medaglia e che sono una specie di mulino in cui si macina di tutto. Il PD, in particolare - fusione di DS e Margherita - candida l'operaio della Thyssen accanto a Calearo (falco di Confindustria), con Colaninno (il figlio di quel tal signore che mandò in bancarotta Telecom Italia), la senatrice Binetti (teodem - conservatrice cattolica) la ex ministro Emma Bonino (radicale - laica), due ex sindacalisti della CGIL che con Ichino vogliono abolire l'art.18 dello statuto dei lavoratori che li tutela contro i licenziamenti senza giusta causa, giovani "reclute" pescate nelle file "di famiglia"...insomma un cocktail esplosivo...Il PDL, poi, si salvi chi può: faccendieri e fascisti, produttori di film a luci rosse candidati in Europa (Andrea Verde, candidato del PDL a Parigi)...Chissà come si comporteranno allorquando si tratterà di legiferare sulle unioni di fatto, sulle leggi a tutela della fecondazione assistita...chiederanno pareri a chi fra loro?...

Il voto a La Sinistra l'arcobaleno è quindi il solo voto che potrà contrastare i conflitti di interesse, gli accordi di grande coalizione, leggi ad personam non ancora ultimate (per questo Berlusconi torna...) e per abolire la legge 30 (legge Maroni, non legge Biagi), causa del sempre più crescente precariato e quindi di povertà soprattutto fra le giovani generazioni che stentato ad entrare nella vita attiva, malgrado, spesso, il loro bagaglio culturale.


Che cosa hai realizzato sul piano politico e culturale durante le tue missioni in Francia?
Nel novembre 2003 ho fondato a Lione il primo coordinamento de “l’Ulivo”. Ho partecipato attivamente alle elezioni dei COMITES lo stesso anno, che, a Lione, ha portato ben 10 consiglieri su 12 di sinistra. Ho fondato l’Associazione Culturale “Antonio Gramsci” di Lione, nel mese di giugno 2005. Ho fondato, altresì, nel mese di gennaio 2006, l’Istituto Superiore di Cultura “Giordano Bruno” per l’Umanesimo e la Tecnologia, a Roma.

INTERVISTA A NICOLÒ GUECI, candidato al Senato (EUROPA) per la Sinistra L’Arcobaleno

(di Anna Picardi)

- Una candidatura un po’ a sorpresa.
- Quando ho ricevuto la proposta, non mi restava molto tempo. Ho accettato, perché in fondo si trattava di trasferire nella campagna elettorale il lavoro che svolgo nel partito, Rifondazione Comunista.
- Ma la lista è l’Arcobaleno.
- Certamente. Questa lista ha due anime, una ecologista e l’altra che preferirei chiamare di solidarietà. Ma la solidarietà va estesa a tutto l’esistente, non solo come condizione di benessere comune, ma come unica possibilità di sopravvivenza per i singoli e per l’intero pianeta. In questo, la sinistra unita è l’unico schieramento sensibile alla problematica dei nostri tempi.
- E il lavoro, tema tradizionale della sinistra?
- Il lavoro non può essere isolato dall’intera problematica, ma va liberato dal concetto di sfruttamento, tipico del capitale. Sfruttare vuol dire distruggere: si sfruttano i fondali marini e si distrugge la fauna ittica, di conseguenza il futuro della pesca e dell’alimentazione. Il capitale sfrutta gli operai, mette a rischio la loro salute e la loro vita, poi li abbandona, sicuro che altri sono disposti a farsi sfruttare. Affidare i lavoratori ai capitalisti è come affidare la pecora al lupo. Allo stesso modo, affidare loro le sorti del pianeta. Una produzione non rispettosa dell’ambiente distrugge con una mano quello che costruisce con l’altra, risolve un problema oggi e prepara la catastrofe di domani.
- Mi sembra un discorso insolito per un comunista.
- È invece una visione sentitamente comunista. Le parole e i segni portano la polvere della storia. Perciò abbiamo bisogno di parole vergini che ci aiutino a riflettere. Il marxismo ha analizzato scientificamente il carattere egoistico del capitalismo. Questa analisi regge ancora ed è visibile a tutti, quando il capitale ignora ogni frontiera nazionale, è diventato globale e divora non solo i lavoratori, ma tutto il pianeta e gli stessi imprenditori. Il comunismo è un tentativo di soluzione, un invito a resistere, unirsi e ribellarsi: “Proletari di tutto il mondo, unitevi!”
- Ci sono ancora proletari?
- Ci sono ancora. Non come nell’Ottocento, ma con le caratteristiche d’oggi. Sono quelli che hanno un posto di lavoro, ma possono perderlo da un momento all’altro per una scelta del capitale, come i dipendenti della Nokia, sono soprattutto quelli che ne sono privi – privi di un diritto fondamentale! – i disoccupati, i precari, i pensionati con pensioni da fame, derubati del frutto del loro lavoro. Sono quelli che vivono alla soglia della povertà, alla quale fa da riscontro il lusso e la ricchezza sfrenata di chi si è arricchito sfruttando il lavoro degli altri. Anche un artigiano e un commerciante possono essere poveri; anche un ristoratore, strozzato da contratti capestro con le birrerie, è un lavoratore oppresso, che pure produce posti di lavoro. L’elenco si fa lungo, fino a contenere i ricercatori, i giovani, i bambini.
- E qual è la risposta, oggi? La rivoluzione?
- Una rivoluzione ancora più radicale: una conversione totale. Se la parola è impolverata, chiamiamola inversione di marcia, che poi è il significato originale di rivoluzione. La risposta è la solidarietà universale. Ecco la bandiera dell’arcobaleno, con la quale abbiamo dimostrato per la pace ai tempi della guerra del Golfo e del Kosovo. Perché il capitale si alimenta della guerra, pilota gli Stati e crea milizie private, e al profitto sacrifica interi popoli. La bandiera rossa ha lo stesso significato: “Hoch die internationale Solidarität!”La solidarietà deve estendersi a tutto il pianeta, a tutta la famiglia dei viventi, ricostruendo l’armonia ecologica che ci ha permesso di esistere.
- Ha senso votare per un piccolo schieramento, quando c’è il rischio che tornino a governare le destre?
- Non si può vivere e far politica con un berlusca puntato alla schiena, perché si rischia di far catenaccio, di annacquare i programmi, di stringersi nel mucchio per sopravvivere, come le pecore attaccate dal lupo. In questo modo s’ingoia di tutto: la svalutazione dei salari, l’aumento dei prezzi, i condoni fiscali, le spedizioni militari mascherate da interventi umanitari, le basi militari straniere. In questo modo soprattutto si dimostra ai cittadini che frodare lo Stato è un’impresa redditizia, che quel che conta è arricchirsi, che il fascismo è innocuo. Non è così che si cambiano le cose. Bisogna aver coraggio di cambiare radicalmente.
- Visto così, che senso hanno le elezioni fuori del territorio metropolitano? Non si tratta degli stessi problemi italiani?
- Le elezioni in circoscrizioni estere evidenziano la particolarità dei problemi della migrazione. Migrazione di cui nel paese d’origine nessuno vuole ricordarsi. L’italiano che vota, ricorda allo Stato che, anche se risiede all’estero, è un cittadino che non ha rinunciato al suo voto attivo e passivo, e conta sul sostegno del suo governo. Perciò il cittadino residente all’estero vota per altri migranti come lui perché sa che solo loro possono intendere dall’interno i suoi problemi e chiede loro di difendere i suoi interessi in parlamento.
- Quali problemi dell’emigrazione sono al centro della tua attenzione politica?
- La sicurezza sociale e la scuola. È il proseguimento del mio lavoro come operatore sociale nel Patronato ACLI e della mia precedente attività come insegnante ed educatore. Il diritto alla scuola, all’apprendimento e all’incremento della lingua e cultura italiana è stato oggetto della nostra battaglia negli anni settanta e ottanta. I problemi d’oggi sono quelli di allora, le cause dell’insuccesso dei ragazzi italiani ben note, la soluzione una sola, radicale: scuola a tempo pieno e sostegno didattico individuale.
La sicurezza sociale dei migranti è a maglie troppo larghe e non assicura abbastanza. I ritocchi ai regolamenti europei, più che portare giovamento, sono stati controproducenti. È urgente ottenere l’esportazione delle pensioni e dei sussidi sociali e l’esenzione dalle tasse sulle pensioni adeguate al minimo. Ma la problematica è vastissima e mutevole. Qui vale tenersi in contatto con gli operatori e con la base, perché un parlamentare è portavoce dei suoi elettori, non un esperto che sa tutto e decide in proprio. Questo intendo io per rappresentanza democratica.

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Nicol'o Gueci - "Sono venuto in Germania a 33 anni. Per una scelta di classe. Era l’unica scelta logica per le mie convinzioni, maturate negli anni ‘60 e ’70. Volevo vedere dove finivano i miei ex allievi quando parlavano di disoccupazione ed emigrazione, volevo incontrare i lavoratori allo stato puro. Se fossi rimasto in Italia, dove stavo “troppo” bene, mi sarei dovuto vergognare per tutta la vita.

Più tardi ho capito che anche i lavoratori possono identificarsi col padrone, sperare di divenire come lui, votare per lui. Ed è stato un colpo duro. Così ho deciso che dovevo continuare ad educare, aiutare a prendere coscienza. Ho trovato una base sempre più larga, di compagne e compagni, un gruppo dinamico e creativo che con il teatro, il cabaret, le canzoni, l’animazione culturale ha portato al voto comunale nella provincia di Böblingen, alla moltiplicazione dei corsi di lingua e cultura italiana, alla formazione di comitati di base genitori, a dimostrazioni vivaci che hanno scosso l’opinione pubblica. La nostra forza era la solidarietà internazionale.

Parlavamo ancora poco il tedesco, ma gridavamo, “Hoch die internationale Solidarität” e respiravamo solidarietà con gli spagnoli ai tempi di Franco, i greci ai tempi dei colonnelli, gli eritrei e i curdi, tutti i minacciati dall’imperialismo, dalla guerra, dall’oppressione del capitale. Così ci siamo inseriti nel movimento sempre più vasto della pace, del rispetto dell’ambiente, del rifiuto delle armi e di tutte le guerre esportate, delle oppressioni interne: Mutlangen, Gorleben, occupazione delle case abbandonate.

Poi ho lavorato per 25 anni nel Patronato ACLI, così ho assorbito come una spugna la problematica della migrazione e ho avuto chiara la dimensione dell’ingiustizia sociale. Dal movimento al Partito della Rifondazione Comunista. Perché è necessario stringere le fila quando la destra, anche in doppiopetto, persegue lo stesso scopo di una volta, l’occupazione totale del potere politico ed economico, negli stati e su tutto il pianeta. Perciò v’invito a votare. Il voto è un gesto di resistenza, una scelta di libertà. Votate la Sinistra Unita, la lista Arcobaleno! E se volete, anche per me."