In tempi non sospetti, nel 2005, avevo scritto un articolo in una rivista dell’ARS riguardante le elezioni e il voto degli italiani all’estero,nel quale dicevo che vi era il pericolo che gli eletti fossero deputati e senatori eletti in un deserto.
Purtroppo questo si é verificato anche se il governo Prodi si é realizzato grazie al voto degli emigranti, con l’aggravante che gli eletti non hanno saputo « fare squadra » e porre con forza i problemi dell’emigrazione. La loro presenza con gli emigranti é stata pressoché inesistente.
E’ pur vero che esistono i COMITES
E’ pur vero che esistono i COMITES e che é loro compito dare l’informazione in merito alle elezioni, ma mancando i mezzi finanziari e l’autonomia necessaria, ci si chiede come essi possano raggiungere l’obiettivo prefissato.
I COMITES sono presenti in massa all’estero poiché sono istituzioni costate anni di lotta agli emigranti. La legge che li regolamenta non ha fatto di questi dei baluardi di informazione democratica bensi’ ne ha umiliato la potenzialità : dovrebbero essere delle istituzioni volte a difendere i diritti, coordinare e diffondere la cultura italiana.Tutto cio’ é praticamente impossibile.
I COMITES non possono telefonare fuori circoscrizione, prendere iniziative tra di loro, hanno bisogno di una preventiva autorizzazione dell’Ambasciata per agire insieme. In sostanza sono paragonabili a degli Enti locali eletti a suffragio universale ma sono « a domicilio coatto ».
Con le attuali normative é pressoché impossibile svolgere attività libere e democratiche.
Ad esempio : in Francia
Ad esempio : in Francia, un eletto italiano alle legislative, come puo’ essere un vero rappresentante degli Italiani che sono sparsi in tutto il territorio francese ?
La circoscrizione del Consolato di Marsiglia a puro titolo esplicativo, ha un vasto territorio :600 km. di costa che vanno da Fréjus a Perpignan ed il suo entroterra si inoltra per 300 km.
In questa circoscrizione che oggi comprende anche la Corsica, vi sono 28000 elettori.
E’ interessante al fine del nostro ragionamento sapere che la maggior parte di questi nostri connazionali elettori, non conosce il COMITES e dal COMITES é conosciuta solo in minima parte.
Questa a grandi linee la situazione in Europa.
Per carità di patria é meglio tacere sui paesi extraeuropei.
Il CGIE non ha dotato i suoi membri di un fondo spese atto a permettere loro di muoversi con autonomia all’interno del territorio francese. Ne consegue inevitabilmente l’impossibilità di essere veramente un anello di congiunzione tra i COMITES e il Parlamento italiano.
Chiarita questa situazione, é inevitabile chiedersi come gli eventuali eletti possano rappresentare uomini certi e non ombre.
OCCORRE CAMBIARE ROTTA.
Posta in questi termini, l’elezione di candidati non conosciuti e che a loro volta non hanno pilastri su cui appoggiarsi per il loro futuro lavoro, sarà solo una perdita di tempo e di denaro.
E allora ? E’ improrogabile una grande mobilitazione democratica dell’emigrazione tutta : COMITES,CGIE e Associazioni. La Sinistra Arcobaleno deve essere all’avanguardia di questa mobilitazione per arrivare davvero ad avere una legge che faccia uscire dalla « riserva indiana » ma che porti ad un autentico scambio politico-culturale tra individui dalle radici comuni residenti in Stati diversi.
Rodolfo AMADEO
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